A seguito del sisma del 6 aprile 2009, la Basilica ha subito ingenti danni:
Stima economica dei danni (complesso monumentale): € 10.000.000
Stima economica dei danni (Basilica): € 5.000.000
Importo del finanziamento: € 3.615.000
Stima dei tempi d'intervento: 4 anni + 3 anni
La Basilica di Santa Maria di Collemaggio, la cui facciata costituisce il massimo capolavoro dell’arte abruzzese d’ogni tempo, è stata fondata nella seconda metà del sec. XIII per l'incoronazione a papa di Pietro da Morrone, ma il grosso delle sue vicende costruttive ha seguitato a fiorire ininterrottamente nell’arco di tutto il Trecento, per proseguire poi con alterne vicende fino ai giorni nostri mediante rifacimenti, ristrutturazioni, trasformazioni e restauri derivanti da terremoti, mutamenti del gusto e quant’altro. Il risultato di un cosí complesso e intricato procedimento è uno straordinario intreccio d’architettura e arti decorative che trova i suoi vertici espressivi nei fondamentali capisaldi romanici e gotici ma che annovera episodi non secondari d’impianto rinascimentale e barocco nonché degli ultimi due secoli. Poco si potrebbe comprendere della multiforme ragion d’essere e della sfolgorante esteriorità della Basilica se non si tenesse conto delle vicende storiche e spirituali di San Pietro Celestino, che ne fu il fondatore e che, con il deposito dei suoi resti mortali, ne costituisce la gemma piú preziosa nonché l’attrattore fondamentale, per via della sua perdurante fama di grande taumaturgo e della straordinaria indulgenza della “Perdonanza”, da lui stesso istituita. È dunque in primo luogo il percorso di vita e di pensiero di San Pietro Celestino.
La facciata della Basilica è stata realizzata tra il '400 ed il '500 con pietre bianche e rosa che disegnano un magnifico sfondo a tre rosoni e tre portali. L'opera è di dubbia attribuzione ad artisti diversi, alcuni raffinatissimi (portale e rosone centrale); si ipotizza nell'opera un contributo di Domenico da Capodistria.